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TAPPA B41 – Variante VITERBO – VETRALLA

La tappa che abbiamo percorso sulla via Francigena è Francigena nella Tuscia – Tappa b41. La Via Francigena è l’antica Via che durante il Medioevo metteva in comunicazione Canterbury con Roma e i porti della Puglia. Oggi è amata e percorsa da viaggiatori che si mettono in cammino lungo questo percorso vario e sorprendente che, prima di immettersi sulla Via Cassia e arrivare a Roma, attraversa anche la Tuscia nel Lazio.

Questo tracciato divenne in quell’epoca la principale via di collegamento tra Nord e Sud Europa, via di passaggio per mercanti e viandanti di tutto il continente.

Il percorso

È impossibile oggi ricostruire in maniera precisa il vero autentico tracciato della Via Francigena. Più semplice ricordare le principali tappe che essa toccava, anche grazie alle testimonianze e ai diari di viaggio dei pellegrini che la percorrevano per raggiungere i maggiori centri di religione del tempo, da Roma a Gerusalemme.

Il cammino della Via Francigena attraversava le Alpi in Valle d’Aosta per poi passare in Piemonte e Lombardia, fino a raggiungere la Pianura Padana. Da qui, valicato l’Appennino, attraversava Toscana e Lazio per arrivare fino a Roma.

Le tappe più importanti della Francigena nella Tuscia ancora oggi rintracciabili in alcuni tratti, sono quelle di Proceno, Acquapendente, Bolsena, Montefiascone fino ad arrivare a Viterbo che divenne luogo di accoglienza e ospitalità dei pellegrini in viaggio verso Roma.

Il percorso incontrava delle difficoltà all’altezza dei Monti Cimini e del Lago di Vico, allora impervi ed inesplorati. Qui, in tempi diversi si tentarono percorsi differenti verso Ronciglione o San Martino al Cimino, per giungere oltre la selva cimina. Da qui la Via Francigena nella Tuscia proseguiva verso Vetralla, quindi Capranica, Sutri e Monterosi per arrivare alle porte della Città Eterna.

La tappa di cui parleremo oggi è la Francigena nella Tuscia – Tappa b41, prendendo la Variante B21 perchè la traccia originaria è al momento in manutenzione e non percorribile, tra Viterbo e Vetralla. La tappa numero 41 della via Francigena prosegue dal centro storico, passando sotto la Loggia dei Papi fino a Porta Faul. Il primo tratto una volta usciti da Viterbo dalla porta Faul è tutto in discesa. Si passa di fianco ad un Mc Donald e ci si immerge fin da subito nella storia e nel passato di questi luoghi. Il percorso della via Francigena passa infatti dalla strada del Signorino, all’interno delle vie Cave, dei bellissimi tunnel scavati nel tufo dagli etruschi. Dopo il percorso nelle cave il sentiero passa in campagna, su una strada bianca parallela alla via Cassia.

Il sentiero inizia a salire. La strada bianca arriva su sterrato. Costeggiamo noccioleti, cespugli di more e alcuni alberi da frutto. Arriviamo al Rudere Casale Quartuccio, un edificio abbandonato in piena campagna, dove ci fermiamo a mangiare. Qui è presente un’area picnic con un tavolo e pachine e una nicchia per prodotti di prima necessità per il pellegrino.

La via francigena prosegue sotto ad un viale alberato sempre su una strada bianca. Dopo aver svoltato a destra, su un albero troviamo un cartello dove viene indicata una fontanella che funziona perfettamente e una panchina dove riposare all’ombra.

Arrivati vicino ad alcune case attenzione ai cani liberi e nelle case, in parecchi ci hanno ringhiato assalendo la recinzione, anche un rottweiler che poco prima abbiamo visto libero, fortuna che quando siamo passati era chiuso nel giardino di casa.

Arriviamo alla “Panchina del Pellegrino” dove è possibile fermarsi e timbrare la credenziale con il loro timbro. Siamo al chilometro 14. Proseguiamo sulla strada asfaltata e finisce in prossimità di un bivio dove bisogna proseguire verso destra. Noi preseguiamo dritti sulla strada perchè ci permette di tagliare un pezzo visto che avevamo fretta di arrivare. Questa piccola scorciatoria non ci permette di vedere un piccolo torrente che scorre lungo il fossato sinistro della strada in leggera pendenza dove c’è la sorgente del Fossato Callo e un reperto che racconta le varie trasformazioni geologiche della zona.

Fatto un chilometro trovo in un campo un bellissimo asinello tutto solo. Vuole farsi accarezzare. Dopo una leggera salita su asfalto finalmente entriamo in Vetralla.

Alle porte di Viterbo, effettuando una piccola deviazione, possiamo visitare i ruderi di Ponte Camillario, antico manufatto romano seguendo la variante (La variante allunga il percorso di 2 km rispetto a quello ufficiale). Il percorso è un saliscendi tra campi e boschi, reso impegnativo solo dalla totale mancanza di acqua e punti di ristoro lungo il percorso. Alle porte di Vetralla, con una piccola deviazione possiamo visitare i ruderi della Pieve di S. Maria di Forcassi.

Informazioni tecniche del percorso

Partenza: Viterbo, Piazza del Sacrario

Arrivo: Vetralla, Duomo

Lunghezza: 14,3 km

Difficoltà a piedi: Media

Come arrivare: Linee FS Roma-Viterbo e Orte-Viterbo, stazione Viterbo


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