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Il Monte Argentario è un promontorio in provincia di Grossetto, che si trova nella Maremma Toscana. E’ una zona bellissima e molto particolare, e lo si capisce già nel momento in cui ci si arriva.

E’ collegato da 3 lembi di terra detti tomboli della Giannella, della Feniglia, e da un istmo artificiale che corrisponde alla diga di Orbetello.

Sulla Feniglia è possibile amminare la riserva naturale, detta Duna Feniglia. E’ una delle zone naturalistiche e più incontaminate della Toscana e rappresenta un habitat unico nel suo genere.

Indice

MONTE ARGENTARIO

Il Monte Argentario è molto conosciuto come località di villeggiatura per le sue numerose spiagge e calette, e frequentato da molti personaggi famosi.

In estate, infatti, le calette vengono invase da tantissime imbarcazioni per godere del mare cristallino. Le calette che circondano il monte si alternano ad alte scogliere e suggestive spiagge.

Prima di arrivare al promontorio, attraverserete il paese di Orbetello. Al suo centro custodisce monumenti ed edifici antichi che hanno un grande valore artistico e storico. Ad esempio come quelli eretti per mano degli spagnoli sotto lo Stato dei Presidi. Da non perdere l’antica Cattedrale di Santa Maria Assunta, che si trova in piazza della Repubblica.


All’interno si possono ammirare opere artistiche, quali gli stucchi della Cappella del SS. Sacramento, il Confessionale di San Paolo della Croce e la scultura in legno della Vergine Assunta, realizzata dagli Spagnoli nel 1600. Da non perdere la Cappella in stile barocco dedicata a San Biagio.

La zona tra l’ Argentario e Orbetello, compresi i 3 lembi di terra, sono percorribili a piedi e in bicicletta, tramite la lunghissima pista ciclabile che costeggia la riserva.

Purtroppo nella parte dell’Argentario in alcuni tratti della strada panoramica è impossibile anche andare a piedi. Ho notato pochi marciapiedi sia a Porto Ercole che a Porto Santo Stefano, quindi attendi ai pedoni se le percorrete con la macchina. Molto bello e ben tenuto invece il lungomare di entrambi i porti.

Gli amanti del trekking e della mountain bike, troveranno moltissimi sentieri che dal mare salgono in mezzo ad una rigogliosa macchia mediterranea fino a punta telegrafo, offrendo panorami e scorci di rara bellezza. 

Due le località più frequentate: Porto Ercole e Porto Santo Stefano.
A Porto Santo Stefano si erge la Fortezza spagnola del XVII secolo, che domina la parte alta del paese, ed ai suoi piedi, si snodano numerosi vicoli e scalinate molto suggestive.  Da qui partono i traghetti per l’Isola del Giglio e Giannutri.

Molto bella è la strada panoramica che costeggia il promontorio, specialmente tra Porto Ercole e Santo Stefano, mentre il resto della strada panoramica non è più percorribile a causa di una frana nella parte più selvaggia, dove si transitava su mulattiera.

Porto Ercole dal 2004 è annoverato tra i borghi più belli d’Italia e antico borgo di pescatori. La parte più antica del borgo, quella sotto la Rocca, è percorribile solo a piedi. Passeggiando tra le strette vie, si arriva alla parte più antica del paese, dove c’è la Chiesa di Sant’Erasmo, che custodisce al suo interno le tombe dei governanti spagnoli.

Sulla Torre dell’Orologio, alla porta di accesso al borgo, un’iscrizione ricorda che li ha vissuto l’ultimo periodo della sua vita il grande Caravaggio.

Si narra che il pittore sarebbe giunto ormai moribondo sulle spiagge della Feniglia, e poi ricoverato nella Chiesa di Sant’Erasmo. I suoi resti – mai identificati – sarebbero stati seppelliti nel vecchio cimitero di San Sebastiano, dove oggi sorge il centro del borgo nuovo. 


In zona Porto Ercole è possibile ammirare il Forte Stella e il Forte San Filippo, mentre il Forte Spagnolo è diventato un luogo di villeggiatura.

Da Porto Ercole è possibile proseguire, addentrandosi nel verde del Monte Argentario, salendo verso il Convento dei Frati passionisti. E’ un affascinante santuario costruito nel 1737 da San Paolo della Croce, dove è possibile ammirare una bella vista sulla laguna di Orbetello.

Li vicino vi suggerisco di fermarvi a mangiare al Ristoro La Sorgente, un posto all’ombra della pineta con ampi tavoli da picnic. Fa parte dello stesso ristorante, quello situato a Porto Santo Stefano chiamato Trattoria ai Frati, dove abbiamo mangiato davvero bene.


COSA VEDERE

CAPALBIO

Si raggiunge percorrendo l’Aurelia ed è già visibile dalla strada, in quanto si erge arroccato, sarà sufficiente seguire le indicazioni. Nei pressi, c’è un parcheggio a pagamento, molto comodo in quanto alla base del paese, ma anche molto costoso. 4 euro l’ora mi sembra essere un tantino esagerato!!. Lungo le mura ci sono dei parcheggi liberi ma sono sempre pieni.
All’interno del centro storico si accede solo a piedi. Il borgo non è grandissimo, ma è possibile salire e percorrere le mura merlate tramite il cammino di ronda.

Da vedere , la Rocca , una fortificazione a forma di “L” con Torrione su base a scarpa e il suo cortile chiuso. Annesso c’è il Palazzo Collacchioni, al cui interno è conservato il pianoforte che suonava Giacomo Puccini durante i suoi soggiorni a Capalbio. L’interno risulta abbastanza spoglio ma alcune sale sono finemente decorate; È sede di eventi e mostre.

ORBETELLO

E’ una singolare cittadina toscana. La sua posizione è altrettanto particolare: si trova raccolta sulla sottile lingua di terra che si protende verso il Monte Argentario, in mezzo alla laguna a cui dà il nome. Anticamente era popolata dagli Etruschi, di cui sono ancora visibili le testimonianze nelle mura, e nel corso dei secoli fu anche un antico porto fortificato dallo Stato dei Presidi. A proposito di quest’ultimo periodo, in località Saline si trovano una delle fortificazioni spagnole, il Forte delle Saline, e un altro edificio della stessa epoca, conosciuto con il nome di Casale Spagnolo. Visitando il centro storico si possono apprezzare molti monumenti antichi, come la cinta muraria che circonda tutta la città.
I bastioni sono di origine etrusca e sono stati rinforzati nel XVI secolo, quando gli spagnoli li completarono con l’apertura delle imponenti porte e la costruzione della fortezza.
Notevole è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui limpida facciata è ingentilita da un bel rosone, a cui, secondo alcuni, si potrebbe far risalire addirittura il nome della città.

Il Mulino di Orbetello: Proseguite costeggiando la laguna di ponente. Arriverete alla tappa più rappresentativa dell’itinerario, il simbolo per eccellenza della città di Orbetello: il Mulino Spagnolo. È l’unico mulino a vento che si è conservato della serie di nove costruiti dai Senesi nel corso del XV secolo Insieme agli altri, era utilizzato per macinare la farina destinata agli abitanti della città. Erano disposti in linea, e funzionavano mediante lo sfruttamento dell’energia dell’acqua che fluendo e rifluendo nello stagno ogni sei ore imprimeva il movimento alle macine. Il grano veniva trasportato con i “barchini”, piccole imbarcazioni caratteristiche della zona.

L’Oasi della Laguna di Orbetello è una delle 80 Aree protette, difese e gestite dal WWF in tutta Italia per conservare l’habitat e specie rare o minacciate. 

E’ un sito di sosta, svernamento e riproduzione di circa 250 specie di uccelli, molte delle quali sono nidificanti regolari: Germano reale, Codone, Fischione, Canapiglia, Mestolone, Alzavola.

In primavera la laguna ospita migliaia di trampolieri, migratori in transito verso i quartieri riproduttivi del nord. Le strutture della laguna sono caratterizzate da percorsi natura con capanni e torri di osservazione.
Le visite alla laguna di Orbetello sono organizzate dal primo settembre al 30 aprile il sabato e la domenica. E’ aperta dalle ore 9:30 alle ore 15:00, mentre per le scolaresche in altri giorni con prenotazione obbligatoria presso il Casale della Giannella.


GIARDINO DEI TAROCCHI

Parco artistico di sculture ciclopiche alte dai 12 ai 15 metri, realizzato da Niki de Saint Phalle. Leggi il mio articolo sul Giardino dei Tarocchi.


RISERVA NATURALE LAGO DI BURANO

La Riserva del Lago di Burano, è stata istituita nel 1980 ed è gestita dal Wwf. Si trova nel Comune di Capalbio ed occupa una superficie di 410 ettari compresi tra Ansedonia e il Chiarone, di cui 140 occupati dal lago.


ISOLA DEL GIGLIO

Prendendo il traghetto da Porto Santo Stefano si arriva a Giglio Porto, unico porto dell’isola. E’ infatti scalo dei due grandi traghetti delle compagnie Toremar e Maregiglio che collegano l’isola con il promontorio dell’Argentario in un’ora anche d’inverno.


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