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Rhêmes-Notre-Dame è il comune più piccolo della Valle d’Aosta. A 1725 m di altitudine è corcondato da alte montagne, praterie alpine e boschi di larici. Il comune fa parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso che si estende per 71 ettari. Situato in una vasta conca prativa, cui fa da sfondo la caratteristica vetta della Granta Parey, ha mantenuto inalterata nel corso dei secoli la sua struttura architettonica tipicamente rurale, caratterizzata da case in legno e pietra. È un luogo ideale per trascorrere una vacanza all’insegna della natura e del relax, in coppia o in famiglia.

Inverno a Rhëmes-Notre-Dame

Oggi Rhêmes-Notre-Dame fa del turismo la sua principale risorsa. In inverno, il paese è un piccolo gioiello di tranquillità e divertimento a dimensione di famiglia. Le piste di fondo di Rhêmes-Notre-Dame sono una delle principali attrattive turistiche della valle durante la stagione invernale, che immergono lo sciatore in un paesaggio incantevole, lontano dalla confusione delle grandi stazioni sciistiche. Sono inoltre presenti percorsi di sci di alpinismo che portano fino alle vette più alte. I più audaci possono cimentarsi nell’arrampicata sul ghiaccio con il Piolet-Traction, attività sportiva che prevede scalate con ramponi e piccozze sulle spettacolari cascate di ghiaccio. I più piccoli possono godersi il divertimento del Fun Park, con giostre e percorsi su ciambelle o slittini. A Bruil viene allestito un divertente snow p Nel Centro visitatori del Parco i bambini possono imparare a conoscere l’avifauna dell’area protetta. Visita la pagina del deplian invernale.

Estate a Rhêmes-Notre-Dame

D’estate il contrasto fra il bianco delle cime dei ghiacciai e il verde dei boschi offre un colpo d’occhio di particolare bellezza. Questa valle, infatti, è considerata un gioiello naturale ed uno dei luoghi più apprezzati per chi vuole passare una vacanza in un vero ambiente montano. Qui si possono intraprendere indimenticabili escursioni alla scoperta dei tanti esemplari della fauna e della flora locale. Animali come gli stambecchi ed i camosci, che qui sembrano così sereni da non aver paura all’avvicinarsi dell’uomo, al misterioso gipeto, un rapace simile all’avvoltoio di grandi dimensioni ed estremamente raro in tutto il continente europeo. Per non parlare dei lupi, che amano particolarmente proprio i luoghi più selvaggi e lontani dall’uomo.

Durante la stagione estiva si possono praticare anche attività come arrampicata sportiva, mountain bike, canyoning, equitazione, pesca alla trota oppure gli sport più conosciuti come tennis e pallavolo con relativi campi sportivi immersi nel verde. A Rhêmes-Notre-Dame è possibile praticare l’escursionismo sul tracciato dell’Alta Via n° 2 che, attraversando anche questa vallata, si sviluppa tra Courmayeur e Donnas. D’estate, oltre ai parchi gioco distribuiti nelle varie frazioni, a Chanavey si trova un’area attrezzata con tappeti elastici. Tra le passeggiate, il sentiero-natura da Chanavey a Bruil e l’anello intorno al lago Pellaud sono percorribili anche con il passeggino. Visita la mappa delle attività estive.

Da non perdere

La chiesa parrocchiale della Visitazione di Maria ricostruita nel ‘700. Il campanile ha origini quattrocentesche e si dice che abbia le campane più sonore di tutta la Valle d’Aosta.
Centro Visitatori del Parco nella frazione Chanavey, dedicato al gipeto, che racconta la storia dell’estinzione e del ritorno del più grande uccello europeo.
Il mulino La Chaudanaz che, nel 1921, gli abitanti di Pellaud trasformarono in una centralina elettrica, oggi ristrutturata.
La latteria a Bruil.
Vecchia centralina idroelettrica a Pellaud.

Consulta la mappa dei sentieri.

Una breve escursione parte dalla frazione di Chanavey, attraversando il ponte sul torrente, e segue per lunghi tratti la pista di fondo che non dovrà mai essere calpestata. Si attraversano numerosi ambienti diversi, riuscendo così ad osservare alcuni angoli caratteristici: il bosco di larici e ontani lungo il ruscello, i villaggi di Oreiller e Bruil, ormai quasi del tutto ristrutturati rispettando l’architettura tipica di montagna, la sede di valle delle guardie del Parco a Bruil. Oltre Bruil il sentiero continua costeggiando la Dora di Rhemes, in tutta la sua magnifica variabilità di torrente di montagna, per incontrare una scalinata che permette di superare una parete rocciosa e arrivare dapprima a Chaudanne e, costeggiando il villaggio, alla zona del Pellaud, con i suoi specchi d’acqua popolati da trote e rane rosse, immersi in un boschetto appartato e luminoso. Visitate la pagina per le ciaspolate a Rhêmes-Notre-Dame.

Dove mangiare

Dopo le attività, potrete rilassarvi e recuperare le energie degustando i piatti tipici della cucina valdostana. L’allevamento del bestiame ha un ruolo predominante nella regione: infatti, la cucina valdostana trova la sua ispirazione principale nell’utilizzo della carne e dei suoi derivati. Formaggi (come la Fontina), latte, burro e simili si trovano spesso nei piatti tipici della cucina della Valle d’Aosta, spesso accompagnati da frutta e verdure tipiche del territorio, come rape, porri, cipolla, patate, castagne, mele e pere.

In un pasto tipico, troverete antipasti come la fonduta o taglieri di salumi, tra cui la caratteristica Motsetta, carne essiccata di muscolo di vacca, e il Jambon de Bosses, un prosciutto dal gusto saporito. I primi piatti comprendono la zuppa alla valtellinese, le crespelle alla valdostana, mentre tra i secondi spicca il Civet di Camoscio o di Capriolo, una cotoletta di vitello imbottita con fontina e prosciutto cotto e fritta in abbondante burro. 

Agriturismo La Tchavana
Alpe Metsan – 11020, Ayas (Aosta)
54.11 Chilometri da Rhêmes-Notre-Dame

I Dintorni

Chiesa di San Martino di Tours

La chiesa di San Martino ad Arnad costituisce una interessante testimonianza di architettura romanica in valle d’Aosta risalente ai secoli XI e XII, nonché delle trasformazioni quattrocentesche avvenute nel contesto culturale dominato dalla figura di Giorgio di Challant. Venne edificata verso il IX secolo nella piana di Arnad-Le-Vieux, come cappella del monastero ivi eretto dai benedettini di Fruttuaria.

Nel corso dell’XI secolo una delle periodiche inondazioni distrusse la parrocchiale dedicata a Saint-Germain di Auxerre situata più a valle. Fu allora deciso di trasformare la cappella del monastero nella nuova parrocchiale del borgo. L’antico edificio fu quasi interamente ricostruito ed ingrandito, ed assunse una struttura basilacale a tre navate che ha poi conservato nel tempo.

Castel Savoia

Castel Savoia è una villa ottocentesca dominante la vallata di Gressoney, meta di villeggiatura assai amata dalla regina Margherita e dal consorte Umberto I.
Dopo alcune resistenze di Umberto I, che preferiva soggiornare nel Castello di Sarre per lunghe battute di caccia, la regina Margherita ottenne il permesso per realizzare la sua dimora di villeggiatura che fece progettare all’architetto Emilio Stramucci.

La nobildonna, rimasta vedova nel 1900 e ormai relegata alla sola funzione di regina madre, vi trascorse lunghi periodi di villeggiatura fino al 1925, ospitando illustri membri della letteratura di cui amava circondarsi, tra cui il poeta Giosué Carducci.

Dopo la morte della regina Margherita avvenuta a Bordighera nel 1926, durante il suo soggiorno invernale a Villa Margherita, il castello rimase chiuso per alcuni anni e venne venduto nel 1936 all’industriale milanese Ettore Moretti che lo mantenne quasi intatto. I suoi eredi vendettero il castello alla regione autonoma Valle d’Aosta nel 1981.

Il Castello è in realtà una grande villa a tre piani in stile eclettico, caratterizzata dalle cinque torri neogotiche. Esse sono sormontate da guglie tutte differenti l’una dall’altra, mentre la torre centrale, la più alta, ospita un terrazzo coperto caratterizzato da una copertura a cuspide con abbaini che garantivano la vista ai Carabinieri Reali su tutta la proprietà.
Una particolarità contraddistingue questa residenza, ovvero l’assenza delle cucine, che la regina stessa volle far costruire al di fuori dell’edificio, a circa trenta metri di distanza, nella struttura che dal 1981 ospita la biglietteria e i servizi igienici per i visitatori. Il collegamento con le cucine per trasportare le vivande era garantito da una galleria ipogea dotato di un doppio binario Decauville, dove le portate percorrevano il loro breve tragitto su carrelli elettrici chiusi ermeticamente fino ad un ascensore interno che portava i pasti direttamente nella sala da pranzo del castello.

L’ubicazione sul fianco della valle in una posizione consente di godere di un’ampia vista sul ghiacciaio Lyskamm e sul Monte Rosa. L’edificio è inoltre circondato da un ampio parco che ospita una piccola pineta e il giardino roccioso ai piedi dell’edificio. Collegate dal viale d’accesso al castello, vi sono anche alcune strutture abitative. Troviamo la Villa Belvedere, che fungeva da foresteria, alloggio per i custodi, per la servitù e per la scorta di Carabinieri Reali e il Romitaggio Carducci, dedicato alla memoria del poeta e amico della regina che vi soggiornò.

MAV Museo dell’artigianato valdostano di tradizione

Il MAV è composto di sei ambienti contigui il cui allestimento ci accompagna idealmente lungo lo scorrere di una giornata. Il percorso espositivo inizia con una sezione dedicata alla materia: un breve percorso tattile nel quale i visitatori sono invitati a prendere confidenza con l’artigianato e con i suoi materiali, si snoda poi attraverso diversi ambienti: l’interno domestico, l’esterno, la socialità , la poesia e uno spazio dedicato alle esposizioni temporanee. La socialità rappresenta la vita comune: il forno, la latteria, la chiesa: luoghi della comunità, luoghi di incontro per eccellenza. La poesia invece ci mostra le testimonianze e le sculture che mettono in evidenza la parte più personale, emotiva e sensibile dell’artigiano. A chiudere il percorso uno spazio totalmente rinnovato nelle forme, dove il contemporaneo si fa spazio per accogliere gli oggetti tradizionali: in questo luogo vengono organizzate mostre temporanee.

Il museo è aperto al pubblico:
dal 1° aprile al 30 giugno dal martedì alla domenica h. 10 -12.30/13.30-17;
dal 1° luglio al 31 agosto dal martedì alla domenica h. 10-18;
dal 1° settembre al 31 ottobre dal martedì alla domenica h. 10-12.30/13.30-17.
Ultimo ingresso mezz’ora prima dell’orario di chiusura.
Lunedì chiuso.
Aperto per la Fiera di Sant’Orso, Pasqua, Pasquetta e Ferragosto.
Dal 1° novembre al 31 marzo è aperto su prenotazione per visite guidate e attività didattiche.

Chiesa di San Giacomo

All’inizio si trovava una piccola cappella, ingrandita poi per volere di Papa Alessandro VI nel 1500. In seguito i ricchi mercanti del villaggio la fecero affrescare, ma poiché era più bassa del livello della strada, le varie alluvioni ne distrussero gli affreschi. Oggi è stata sopraelevata e si possono osservare i resti interni degli affreschi e le pareti esterne. Nella stessa piazza dove si erge questa chiesa si trova una grotta simile a quella di Lourdes, al cui interno c’è una statua della Madonna.

Strada Romana delle Gallie

La zona di Bard rappresentò un passaggio obbligato fin dall’epoca romana. Nelle vicinanze del Forte sono ancora visibili i resti di un tratto dell’antica Via Consolare, una colonna militare, archi e muri di sostengo ed un ponte in pietra. Tra il 100 a.c. (fondazione di Eporedia – ora Ivrea) ed il 25 a.c. (deduzione della colonia di Augusta Praetoria – ora Aosta ), il ponte sull’Elex (attuale torrente Lys) è ormai un’esaltante realtà, i flutti vorticosi e ribollenti non possono che mordere le possenti basi del ponte, che altro non sono che le rocce del letto stesso del torrente.

Il successo dell’impresa vittoriosa è stato miglior viatico per le migliaia di maestranze servili, impegnate negli scavi necessari, per procedere nel lavoro ciclopico della “Via delle Gallie”.

Il Forte di Bard

L’imponente Forte di Bard sbarra la Valle d’Aosta in un punto strategico della regione, ideale per impedire l’accesso alla pianura da parte di invasori d’oltralpe. L’attuale costruzione sostituisce una fortificazione più antica, distrutta dalle truppe napoleoniche dopo l’assedio avvenuto nel maggio del 1800. L’opera è costituita da diversi corpi di fabbrica indipendenti, difesi da mura massicce e dotate di cannoniere. Per approfondire puoi leggere il nostro articolo.

Dove sostare con il camper

Trovi le soste su CamperInfinityAPP

Raggiungere Rhêmes-Notre-Dame

IN AUTO

Da Torino: Autostrada A5 per la Valle d’Aosta (98 km circa),direzione Aosta con uscita ad Aostaovest, successivamente prendere la S.S. 26 in direzione di Courmayeur ed all’altezza di Villeneuve lasciare la Strada Statale e seguire le indicazioni per Rhêmes-Notre-Dame.

Da Milano: Autostrada A4 direzione Torino; imboccare il raccordo a Santhià direzione Aosta (164 km circa)con uscita ad Aosta ovest, successivamente prendere la S.S. 26 in direzione di Courmayeur ed all’altezza di Villeneuve lasciare la Strada Statale e seguire le indicazioni per Rhêmes-Notre-Dame.

Da Courmayeur: Autostrada A5 direzione Aosta con uscita ad Aosta Ovest, successivamente prendere la S.S. 26 in direzione di Courmayeur ed all’altezza di Villeneuve lasciare la Strada Statale e seguire le indicazioni per Rhêmes-Notre-Dame oppure S.S.26 in direzione Aosta ed all’altezza di Villeneuve lasciare la Strada Statale e seguire le indicazioni per Rhêmes-Notre-Dame.

Con il Treno alla stazione ferroviaria di Saint-Pierre.

In Aereo con l’ aeroporto di Aosta

In Bus raggiungibile da Villeneuve con l’autobus “Villeneuve – Rhêmes-Notre-Dame”. Gli orari sono consultabili sul sito della compagnia Arriva.

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